VITA POLITICA CHIUSA Legge di iniziativa popolare

Legge di Liberazione

Raccolta terminata

Data apertura

20 agosto 2024

Scadenza

17 maggio 2025

Sostenitori

2.475

Quorum

50.000

Nota bene: le firme visualizzate qui si riferiscono esclusivamente a quelle raccolte online; il quorum finale si raggiunge sommando queste a quelle tradizionali. Qui sono aggiornate una volta al giorno.

Descrizione

La ratio legis è quella di un ripristino delle Leggi superiori e delle fondamentali libertà individuali e diritti acquisiti ed inviolabili come la salute, la libertà di movimento e di libera espressione, la libera scelta terapeutica, l’istruzione, la coltivazione della propria terra e l’utilizzo di spazi pubblici che restino tali e non svenduti a privati ecc… Inoltre sancisce il ripristino dei Diritti costituzionali come le iniziative di I. P. senza quorum, in nome del popolo italiano, propenso a ripristinare un sistema di decisioni democratiche da parte del popolo che ora è allo stremo, oltremodo vessato e depauperato ed ammalato per decisioni impopolari calate a pioggia da governi sovranazionali senza giurisdizione e governi italiani illegittimi. La presente proposta di legge in caso di integrale accettazione da parte del Parlamento è dunque da considerarsi come un tentativo di ripristino della pace sociale e di una possibile mediazione tra le istituzioni e milioni di cittadini immensamente danneggiati da questo governo e da provvedimenti anticostituzionali 2020-2024. Nel caso di Approvazione gli eventuali fondi per la copertura di questo progetto vengano stornati ed eventualmente integrati dal capitolo di spesa del Recovery Fund e del PNRR. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge si provvederà attraverso l’istituzione di un apposito fondo presso il Ministero dell’economia e delle finanze.

Quesito

Art. 1. Cancellazione dell’Italia alla Sec di Londra per cui l’Italia risulta come appartenente ad una Spa manipolabile da lobby finanziarie ed economiche

Art. 2. Eliminazione del trattato di Cassibile firmato dopo la guerra in cui si declassa l’Italia a Stato sottomesso ai paesi dominanti

Art. 3. Uscita dell’Italia dall’Unione Europea controllata principalmente dal governo del Nuovo ordine mondiale

Art. 4. Svincolo dall’Eurozona e dalla Bce in mano alle lobby finanziarie ed economiche degli askenaziti

4-bis. Cancellazione del Debito. Non considerabile lo Spread e la parità di bilancio come regola fondamentale oltre ad altri strumenti economici in vigore Art. 5. Ripristino della Banca d’Italia completamente pubblica non assimilabile a S.p.a. privata

5-bis. Ritorno alla Lira italica e possa la Banca d’Italia pubblica coniare la nostra moneta

5-ter. Abolizione della tasse che sino al 1930 non si pagavano. Se stampiamo noi la moneta non c’è bisogno di imporre tasse ai cittadini 5-quater. No canone RAI sulla prima casa. No bollo auto sulla prima auto. No assicurazioni obbligatorie su diversi mezzi ma solamente un’unica assicurazione personale per qualunque cosa e mezzo Art. 6. Uscita dalla Nato che è strumento ideato principalmente per co-finanziare l’industria della guerra

6-bis. Smantellamento in modo programmato ma repentino delle basi Nato in Italia. L’Italia, come recita la Costituzione, ripudia la guerra, quindi deve essere un paese neutrale e non può fornire armi o soldi a nessun paese belligerante 6-ter. Proclamazione dell’Italia paese della Pace fondato non sulla competizione ma sulla cooperazione ed il mutuo soccorso al resto del mondo Art. 7. Ritorno alla sovranità del popolo Italiano in cui ogni persona deve avere pari diritto

7-bis. Abolizione dell’immunità parlamentare e dei vitalizi. Separazione delle carriere e assoluto divieto di conflitti di interessi 7-ter. Possibilità da parte dei pubblici cittadini di eleggere il Presidente della Repubblica, il consiglio direttivo della Magistratura e tutti gli organi tra cui anche la RAI, con possibilità di revoca in qualsiasi momento Art. 8. Istituzione di un Parlamento popolare con rappresentanti eletti direttamente dal popolo e a turnazione

8-bis. Istituzione di commissioni tecniche per i settori Salute, Giustizia, Economia, Scuola educazione con diritto di interpellanza prima di ogni decisione governativa Art. 9. Lo Stato italiano si svincola dai dictat OMS non riconoscendone le scelte per la Salute pubblica quanto per interessi privati dei finanziatori. Questo ente non ha alcuna giurisdizione valida né valenza scientifica

9-bis. Abolizione di ogni albo professionale assimilabile a delle caste soggette a imposizioni dettate da business esterni (es. per i medici dalle case farmaceutiche) 9-ter. Abolizione dei sindacati di categoria come attualmente politicizzati

Art. 10. Eliminazione del quorum nei referendum, diminuzione del numero di uomini e donne firmatarie, dalle 500 mila attuali a 50.000. Istituzione di Referendum propositivi e consultivi e confermativi da parte del popolo (non solo abrogativi). Necessario sottoporre al popolo sovrano ogni decisione e legge su tematiche di Salute pubblica quali l’abuso di etere, di cielo, di suolo, di acqua sul territorio nazionale, ad esempio:

10-bis. Divieto totale ed assoluto di spargimento di scie chimiche nei cieli del territorio nazionale 10-ter. Divieto totale ed assoluto di installazione nuove antenne 5G e smantellamento delle esistenti nocive per la salute pubblica di esseri umani e animali 10-quater. Smantellamento degli allevamenti intensivi e riconversione dell’agricoltura in biologica, estensiva, con rotazione delle colture Art. 11. Lo stato di emergenza non potrà essere mai promulgato per nessuna causa. A livello sanitario si ripristini l’autodeterminazione alle cure, la Libertà di scelta terapeutica. Abrogazione totale della Legge Lorenzin

11-bis. Le Forze dell’ordine non possono essere coinvolte su questioni sanitarie o per imporre obblighi sanitari. Possibilità di Obiezione di Coscienza degli agenti di forze dell’ordine e militari quando gli ordini o i Dpcm scavalchino la gerarchia delle fonti normative 11-ter. Abolizione della pratica del T. S. O.

11-quater. Dissuasione alla pratica spesso abusata e incentivata dell’eutanasia e dell’aborto (praticabile per casi eccezionali) Art. 12. Abrogazione della Legge sulle Liberalizzazioni

12-bis. Revoca di tutte le società partecipate nella proprietà oltre che nella gestione di beni pubblici 12-ter. Rientro di tutti gli appalti di gestione di pubblici servizi e creazione di posti di lavoro pubblici facendo manutenzioni adeguate a strade, fiumi, ponti ed altri servizi pubblici come ad esempio quelli educativi e sanitari. Ripristinare i Concorsi pubblici con commissari esenti da qualunque conflitto di interesse Art. 13. Ricollocamento aree dismesse. Non si iniziano nuove imprese senza prima aver terminato e riqualificato le esistenti. Fissazione di un tetto massimo di aumento degli appalti di fornitura per ristrutturazione di strade ed immobili creando una commissione di vigilanza pubblica che li controlli

13-bis. Nessun abuso di suolo pubblico e nuove lottizzazioni

Art. 14. Possibilità illimitata ed incentivo alle autoproduzioni di cibo, coltivazioni, pozzi, associazioni per lo scambio di beni di prima necessità e servizi di mutuo aiuto

Art. 15. Libertà di espressione, di opinione e di culto, non rinunciando ai nostri valori primari e tradizionali come la famiglia, il crocifisso nelle scuole, la spiritualità e il cristianesimo. SI PROMUOVA e si insegni nelle scuole la Cultura della Bellezza naturale, della Salute naturale, della Fede, dello stare insieme e del gioco con metodo interdisciplinare ed esperienziale e/o utilizzando la forma scritta, stampata, parlata in ITALIANO e nella seconda lingua senza l’abuso della tecnologia come invece è tendenza imposta dal trasumanesimo

15-bis. No sponsorizzazioni e «parentopoli» nelle cattedre e lauree universitarie

15-tris. Insegnamento universitario con nozioni di psicologia, pedagogia ed empatia anche ai medici di base, ospedalieri e al personale sanitario 15-quater. No alla cultura gender o LGBT che ora è imposta politicamente dall’Agenda 2030 internazionale.