Abolizione degli istituti dell'interdizione e dell'inabilitazione. Riforma dell'amministrazione di sostegno.
Data apertura
14 dicembre 2024
Scadenza
14 giugno 2025
Sostenitori
1.506
Quorum
50.000
Nota bene: le firme visualizzate qui si riferiscono esclusivamente a quelle raccolte online; il quorum finale si raggiunge sommando queste a quelle tradizionali. Qui sono aggiornate una volta al giorno.
Descrizione
Sono passati otto anni da quando – nell’agosto del 2016 – il Comitato ONU istituito dalla Convenzione per i Diritti delle persone con Disabilità (CRPD) raccomandava all’Italia la necessità di rispettare i diritti riconosciuti dalla Convenzione alle persone con disabilità, provvedendo all’abolizione dell’interdizione, dell’inabilitazione e dell’amministrazione di sostegno “sostitutiva”. Gli antichi istituti dell’interdizione, dell’inabilitazione e (in moltissimi casi) il nuovo strumento dell’amministrazione di sostegno, infatti, portano in sé una latitudine di poteri conferiti al Giudice tutelare ed al tutore/curatore/amministratore di sostegno, tale da corrispondere in decine di migliaia di casi alla possibilità di sostituirsi al “beneficiario” (così lo definisce la legge) nella scelta del luogo dove vivere, delle comunicazioni da intrattenere, delle cure cui sottoporsi, etc…, con una “delega in bianco” che viola in modo clamoroso gli obblighi internazionali dell’Italia quale firmataria della CRPD. La proposta di legge, cosi facendo rientrare l'Italia nella "legalità internazionale" conformandosi agi obblighi statuiti dalla CRPD elimina la possibilità che chiunque, compresi Amministratore di Sostegno e Giudice tutelare, possano “sostituirsi” al diretto interessato. Quest’ ultimo deve essere necessari mene coinvolto e dare il suo consenso ad ogni decisione che riguardi la sua vita.